Sport, amici, compiti, cibo: i consigli.

Approfittare delle vacanze per promuovere e incentivare l’attività fisica nei bambini rappresenta una opportunità da non lasciarsi sfuggire. Il movimento ha un fondamentale effetto positivo non solo sulla salute, la crescita e lo sviluppo fisico del bambino ma anche sul suo cervello. Anche i risultati scolastici sono nettamente migliori nei bambini che praticano sport o regolare movimento, in quanto l’attività fisica ha effetti benefici su diversi aspetti delle funzioni cerebrali e sullo sviluppo del cervello dei bambini e degli adolescenti comprese le capacità cognitive e il miglioramento degli stati d’animo con importanti ricadute anche sulla qualità della vita di relazione.

In Italia si stima che solo circa un terzo dei bambini e ragazzi fra i 6 ei 17 anni faccia attività fisica regolate e queste tragiche abitudini potrebbero portare tragiche conseguenze alla salute delle nuove generazioni che per la prima volta nella storia dell’umanità potrebbero avere una aspettativa di vita più breve rispetto a quella dei loro genitori. Nei tempi passati i bambini approfittavano dei mesi estivi e delle lunghe vacanze scolastiche per giocare e muoversi di più all’aria aperta sotto casa. nelle strade e nei cortili e se questo è ancora possibile nei paesi o in alcune rare realtà, molto spesso non è più consigliabile nelle grandi città per motivi di sicurezza o di traffico. Inoltre i giochi cosiddetti “di movimento” hanno lasciato il posto ai videogiochi, alla televisione e agli smartphone. Ma questo purtroppo non è un problema solo dei mesi estivi: le due ore di tennis o di qualsiasi altro sport alla settimana e le due ore di ginnastica a scuola non sono sufficienti per una crescita ottimale di un bambino e per evitare i danni della sedentarietà.

Molto spesso i genitori iscrivendo i loro ragazzi a un corso sportivo si mettono la coscienza a posto pensando siano sufficienti, anche se poi il loro figlio per il resto del tempo, a casa e a scuola, sta sempre seduto. Ma si sbagliano. L’attività fisica deve essere praticata in età pediatrica e adolescenziale tutti i giorni, se non in forma di sport strutturato, almeno come gioco libero per un minimo di un’ora al giorno e il movimento va favorito in tutti i modi sia all’aperto, sia nei trasferimenti da casa a scuola. Che cosa fare quindi per evitare che le vacanze estive, anziché rappresentare un periodo di maggior benessere, di promozione della salute e di stili di vita salutari si trasformino in un periodo in cui la sedentarietà prende ancor di più il sopravvento con tutte le conseguenze negative per la salute compreso il sovrappeso? Il modo migliore è quello di iscrivere il bambino a uno dei centri estivi, che ormai sono presenti in molti paesi come in tutte le grandi città, in cui sia svolto un valido programma sportivo ed educativo che consenta di provare e sperimentare diverse discipline sportive sotto forma di gioco (le già questo è un buon risultato) e di apprendere nuovi schemi motori e diverse abilità.

Quanti bambini ai giorni nostri purtroppo non sanno più correre, saltare o andare in bicicletta! In alternativa devono essere i genitori, nei momenti liberi dal la voro, ad accompagnare i propri figli in piscina o a fare lunghe camminate, giti in bicicletta, a giocare all’aperto nel parchi, meglio se con gli amici. Soltanto una vera e propria cultura del movimento, abbinata a una alimentazione sana ed equilibrata, consentirà ai bambini di evitare i danni della sedentarietà, che rappresenta un importante causa di numerose patologie anche nel nostro Paese, del sovrappeso e dell’obesità infantile, da cui sono affetti in Italia un bambino su tre. Approfittare delle vacanze estive per apprendere uno stile di vita sano favorirà non solo una crescita più armonica dei vari organi e apparati ma anche un ottimale equilibrio psico-fisico ed anche un migliore rendimento scolastico.

Pubblicato su Gazzetta di Parma il 06 Luglio 2022.

Di Gianfranco Beltrami

Gianfranco Beltrami, medico dello sport di fama nazionale, vicepresidente nazionale della Federazione medicosportiva italiana.

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