Effetti negativi se “saltano” i livelli
Lo stress, definito la malattia del secolo, è la causa di tantissime patologie ed un lavoro scientifico pubblicato di recente sulla rivista “Immunity” ne spiega i motivi: paralizzerebbe le cellule immunitarie compromettendo le difese dell’organismo. Sarebbe il neurotrasmettitore noradrenalina, rilasciato in seguito a esperienze traumatiche fisiche o psichiche ad inibire la mobilitazione dei globuli bianchi, ed in particolare i linfociti che ci proteggono dalle infezioni, impedendo all’organismo di innescare le difese dalle malattie. Se le cellule immunitarie interrompono il loro abituale giro di perlustrazione in cerca di agenti patogeni le probabilità di combattere un’infezione o una patologia anche di tipo neoplastico si riducono notevolmente.
Effetti sul cervello
Ma lo stress provoca grossi danni anche al cervello ed è documentato come nell’80 per cento dei casi il primo episodio di depressione è preceduto da stress cronico. Un gruppo di ricercatori della Emory University di Atlanta ha pubblicato uno studio sulla rivista Nature Comunications dimostrando che nelle persone che soffrono di depressione si osserva una anomalia nel rilascio del neurotrasmettitore glutammato che viene prodotto in rapporto ad eventi stressanti. Sono tanti gli elementi che possono provocare stress e fra questi ci sono motivi fisici come l’attività sportiva eccessiva, eventi traumatici oppure tossici, ma prevalgono gli stress di natura emotiva come le problematiche famigliari, affettive, economiche o lavorative.
Il cortisolo
Il nostro corpo non è in grado di differenziare stress fisici da stress psicologici, la risposta immediata del corpo allo stress si rifà ad una memoria atavica quando l’uomo primitivo doveva fuggire da situazioni potenzialmente pericolose per la sopravvivenza. Nella fase di allarme il surrene libera l’adrenalina, un ormone che ha il compito di alzare la pressione e di liberare le scorte di zucchero rendendole disponibili per i muscoli. Quindi in una seconda fase viene liberato il cortisolo che quando è in eccesso, come nel caso dello stress cronico, determina un incremento della glicemia con liberazione di insulina che porta a obesità, ipertensione, aumento del rischio di infarto e allo stesso modo mobilizza le proteine dei muscoli portando alla riduzione delle masse muscolari in particolare a livello di braccia e gambe. La riduzione del muscolo abbassa il metabolismo che è sostenuto principalmente dai muscoli e dal loro movimento, con alterazioni anche della funzionalità tiroidea che porta ad ingrassare ulteriormente. Quando poi il cortisolo per l’eccessiva produzione va in esaurimento ed inizia a calare, cominciano i sintomi da carenza di questo ormone con turbe dell’umore, tendenza alla irritabilità e alla depressione, infiammazioni e allergie, eccessivo desiderio di cibo (in particolare dolci e cibi salati) gonfiore addominale, vertigini, tendenza all’obesità.
Prevenire lo stress
Cosa possiamo fare per prevenire lo stress? Un aiuto fondamentale è rappresentato dall’attività fisica costante che riduce lo stato di ansia ed i sintomi della depressione moderata, aumentando, conseguentemente, la sopportazione dello stress. Sono sufficienti esercizi ritmici aerobici a bassa intensità, (40-60% della frequenza cardiaca massimale) come camminare o andare in bicicletta, svolti, in maniera continuativa, per 30 minuti al giorno per diminuire i livelli di tensione. L’esercizio produce dei cambiamenti biochimici che modificano lo stato psicologico e riducono lo stress con la produzione delle endorfine nel cervello, sostanze simili alla morfina che hanno un effetto calmante che induce sentimenti di piacere e benessere. All’attività fisica possono essere utilmente associate tecniche di meditazione, mindfulness o training autogeno in cui il soggetto si concentra su se stesso attraverso un’analisi approfondita del proprio corpo, analizzando passivamente le proprie sensazioni. L’obiettivo primario di ogni forma di rilassamento è quello di rallentare e contrastare il sistema ortosimpatico che nei soggetti stressati è ipersollecitato e la cui attivazione tende a determinare quello stato fisiologico che comunemente viene definito stato ansioso. Molto utilizzata è anche la terapia cognitiva, tecnica che consiste nell’individuare e modificare comportamenti e risposte emotive errate. Un ruolo importante può avere una alimentazione varia ed equilibrata che aiuta a combattere lo stress se vengono fatti pasti regolari piccoli e frequenti con cibi nutrienti e di buona qualità e masticando bene, in quanto la masticazione attiva il sistema nervoso parasimpatico, evitando la caffeina (contenuta oltre che nel caffè anche nel tè e nella cioccolata) che stimola fortemente la produzione di cortisolo.
Pubblicato su Gazzettta di Parma il 21 Giugno 2023.