Fare sport in città inquinate può essere controproducente?
Se è vero che la sedentarietà provoca danni all’organismo, con un aumento del rischio di tutte le malattie croniche non trasmissibili e un aggravio enorme di spese per il Sistema sanitario, è altrettanto vero che l’inquinamento provoca notevoli danni alla salute e, quando si pratica attività sportiva all’aperto, l’aumento della frequenza respiratoria e il maggior volume di gas inalati favoriscono una maggiore esposizione agli agenti inquinanti, specialmente per chi pratica sport come la corsa in cui gli scambi respiratori sono più elevati. Le particelle inquinanti, fra cui le polveri sottili, venendo a contatto con i polmoni possono favorire sia allergie che patologie infiammatorie più gravi.
Il consiglio è cercare, se possibile, di evitare i luoghi più inquinati nelle città e di spostarsi in campagna o in collina, dove l’aria è più respirabile. Se questo è impossibile, meglio scegliere, per fare sport all’aperto, i momenti in cui c’è meno traffico veicolare, come le prime ore del mattino o la sera tardi, tenendo sotto controllo i livelli di inquinamento quotidiani che nelle città vengono diffusi costantemente sia online che attraverso app dedicate, ed evitando di andare a correre nei giorni in cui il tasso di smog è molto elevato. Nelle grandi città o in aree particolarmente inquinate può inoltre valer la pena utilizzare apposite maschere protettive filtranti che, attraverso una valvola, riducono l’entità delle polveri sottili che si respirano.
Risposta del dott. Gianfranco Beltrami pubblicata sul “Corriere della Sera” il giorno 5 Maggio 2022.