I ritmi frenetici della vita modema spesso impongono di mangiare in fretta un panino, una pizza un tramezzino, spesso ingozzandosi in piedi e guardando più all’orologio che a quello che c’è nel piatto, senza conoscere quali importanti problemi questa cattiva abitudine può causare al nostro organismo. Sono tanti i lavori scientifici che documentano i danni per la salute dall’abitudine di consumare i pasti “di corsa”: uno studio pubblicato su “Nutrients” nel 2021 da parte di un gruppo di ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma documenta come ci sia una correlazione tra pasti veloci e obesità, mentre un altro studio pubblicato sempre sulla stessa rivista da un gruppo di ricerca giapponese spiega come mangiare in fretta esponga ad un maggior rischio di diabete.

Uno studio di ricercatori dell’Università di Hiroshima pubblicato sulla prestigiosa rivista “Circulation” ha invece dimostrato che la velocità con cui introduciamo un pasto è direttamente proporzionale al rischio di sviluppare la pericolosa sin- drome metabolica, una condizione in cui sono presenti almeno tre fattori di rischio fra trigliceridi, colesterolo, glicemia, pressione alta e sovrappeso. La causa di questi problemi sembrerebbe dipendere, oltre che dal tipo di cibo introdotto, dalla mancata sensazione di sazietà, che porta a mangiare più del necessario e quindi a ingrassare. Dal momento in cui si inizia il pasto, infatti, il cervello impiega circa 20 minuti per mandare il segnale di stomaco pienos: se siamo troppo veloci, lo stop non arriva in tempo utile e finiamo per introdurre più cibo prima di fermarci.

Masticare al rallentatore invece riduce la densità energetica del pasto, come ha dimostrato un’indagine dell’università del Texas su una settantina di volontari: il risultato è un’azione dimagrante, inconsapevole ma efficace, In più, uno studio giapponese pubblicato sulla rivista “Obesi- ty” mostra che triturare bene il cibo aumenta l’afflusso di san- gue a stomaco e intestino, con miglioramento della funzionalità digestiva e facendo consumare una decina di calorie in più a pasto rispetto introduce il pasto velocemente: solo aspettare un po’ di più prima di inghiottire, secondo gli autori, potrebbe far consumare oltre duemila calorie in più al mese.

La fretta costituisce anche uno svantaggio nella scelta dei cibi in quanto vengono privilegiati pietanze di tipo industriale più facilmente costituiti da carboidrati e grassi, poveri di fibre, vitamine e oligoalimenti, ricchi di sale e calorie. Fra i cibi che possono essere mangiati più velocemente ci sono quelli ultra-processati, come alcuni insaccati, che sono molto calorici e poco sani. Altri danni sono legati ad una scarsa masticazione, spesso correlata alla fretta nel terminare il pasto, perché inghiottendo bocconi interi viene a mancare la prima parte della digestione in quanto la saliva e la masticazione, oltre a sminuzzare, impastare e a lubrificare il cibo, iniziano la digestione con veri e propri enzimi che sono secreti già nelle ghiandole salivari.

Secondo alcuni studi mangiare troppo in fretta penalizza anche il gusto e il sapore degli alimenti che compongono il pasto che, quasi, non si avvertono perché inghiottiti voracemente. L’alterata digestione può essere la causa poi di bruciore di stomaco, reflusso gastroesofageo, stitichezza ed aumento di meteorismo intestinale, sonnolenza, stanchezza ed eccessivo senso di sazietà post prandiale. È quindi importante prendere coscienza non solo della qualità e dei nutrienti che vengono introdotti, ma anche del tempo da dedicare ai pasti prestando attenzione al cibo che mangiamo, evitando di guardare telefono e IV mentre si mangia, rallentando la velocità di assunzione de- gli alimenti, sperimentando per ogni boccone il gusto il sapore e l’odore del cibo, riscoprendo il piacere del mangiare alimenti sani variati e nutrienti Per la prevenzione del disturbi metabolici, digestivi e dell’aumento di peso, bisognerebbe dedicare almeno 30-40 minuti al pasti principali e almeno 20 minuti alla colazione.

I benefici, osservando queste buone abitudini, saranno presto evidenti con il miglioramento del- la digestione, maggior senso di sazietà e riduzione del peso. Mangiare lentamente favorisce inoltre l’assimilazione dei nutrienti, migliora l’igiene e la salute orale e gengivale, contrasta il gonfiore addominale e la produzione di gas gastrointestinale, riduce l’ansia e lo stress, previene il reflusso gastrico. Qualche piccolo espediente per allungare i tempi: oltre a masticare a lungo, mangiare in compagnia conversando per rallentare il ritmo, appoggiare le posate o fare un respiro profondo fra un boccone e l’altro, tagliare il cibo in piccoli pezzetti.

 

Articolo pubblicato su Gazzetta di Parma del 13/9/2023

Di Gianfranco Beltrami

Gianfranco Beltrami, medico dello sport di fama nazionale, vicepresidente nazionale della Federazione medicosportiva italiana.

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