Muoversi per prevenire i tumori
I dati recentissimi che purtroppo documentano nel 2022 un netto incremento dei casi di tumore in Italia. impongono una riflessione sulla necessità urgente di promuovere nel nostro paese un’azione legislativa seria per favorire la pratica della attività fisica che rappresenta uno dei caposaldi nella prevenzione dei tumori e di tutte le malattie croniche non trasmissibili fra cui le cardiopatie, il diabete e il morbo di Alzheimer. Da molti anni è noto l’importante ruolo che l’attività fisica riveste nel ridurre il rischio di insorgenza di alcuni tipi di tumore, mentre più di recente la ricerca scientifica ha dimostrato i molteplici effetti positivi che il movimento, correttamente strutturato e personalizzato, può avere sulla qualità della vita delle persone affette da tumore, sulla riabilitazione oncologica e sulla prevenzione delle recidive della malattia. La sedentarietà rappresenta in Italia il quarto fattore di rischio di mortalità preceduto solo da ipertensione, fumo e iperglicemia e secondo le statistiche è la causa del 14,6% di tutte le morti nel nostro paese, in Italia solo la metà degli italiani adulti raggiunge i livelli raccomandati di attività fisica e la situazione è ancora peggiore se guardiamo al bambini e agli adolescenti, fasce di età in cui meno del 10% raggiunge le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Di fronte a questa situazione bisogna assolutamente accelerare i tempi per favorire una pratica diffusa e ben organizzata dell’attività fisica su tutto il territorio nazionale coinvolgendo le istituzioni, le aziende sanitarie, gli ospedali, la classe medica ed operatori qualificati del settore. Purtroppo le nuove tecnologie che favoriscono lavori sempre più sedentari e l’uso di auto e mezzi di trasporto per spostamenti anche brevi, hanno contribuito a diminuire i livelli di movimento aumentando la sedentarietà nel nostro paese, come in tutto il mondo. Oltre che in maniera diretta, la scarsa attività fisica contribuisce alle probabilità di sviluppare malattie neoplastiche anche aumentando il rischio di obesità che è associata a diversi tipi di tumore. Il cancro dell’endometrio (cioè il rivestimento interno dell’utero), dell’esofago, dello stomaco, del fegato, del reni, del pancreas, del colon, della cistifellea, del seno (ma in tal caso solo dopo la menopausa, dell’ovaio e della tiroide, sono infatti più frequenti tra le persone obese.
Diversi studi dimostrano inoltre che trascorrere molto tempo impegnati in attività sedentarie sia durante il lavoro, stando seduti davanti al computer o guardando la tv, favorisce una più alta mortalità per tumore, del seno, del colon, dell’endometrio e dei polmoni e riduce i benefici del movimento anche in persone con buoni livelli di attività fisica. Le linee guida internazionali delle principali società scientifiche stabiliscono in 150 minuti di attività fisica alla settimana oppure 75 minuti di attività vigorosa il limite minimo per gli adulti per avere beneficio per la salute e prevenire le principali patologie. Un paio di anni fa l’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato le nuove linee guida sull’attività fisica accompagnate dallo slogan every move counts (ogni movimento conta), in cui sono stati revisionati e aggiornati i livelli di attività fisica raccomandati per ottenere benefici per la salute, distinguendo sia per fasce di età sia per specifici gruppi di popolazione e sottolineando come sia importante la somma di tutte le attività svolte durante le 24 ore.
Più di recente sono comparsi studi in cui è stata documentata la validità delle linee guida dell’Oms abbassando ancora l’asticella e dando speranza a chi proprio sedentario non è, ma per pigrizia o per mancanza di tempo non riesce a dedicarsi ad una attività fisica strutturata. L’ideale per avere il massimo dei benefici, non solo sulla longevità ma anche per la migliore funzionalità di tutti gli organi e apparati (primo dei quali il cervello), sarebbe muoversi il più possibile tutti i giorni compiendo gli atti normali della vita quotidiana con una certa intensità (ad esempio facendo velocemente i lavori di casa o salendo le scale anziché prendere l’ascensore) e trovare il tempo almeno un paio di volte alla settimana per una attività programmata e più duratura limitando il più possibile la quantità di tempo trascorso in comportamenti sedentari. Per chi è completamente sedentario, iniziare a monitorare con gli apparecchi indossabili oggi in commercio o col cellulare tutti i movimenti della giornata può essere veramente molto utile, con l’intento di sfruttare ogni momento della giornata per essere più attivi e ponendosi via via sempre obiettivi migliori fino a raggiungere i livelli raccomandati. Un metodo utile per combattere la sedentarietà è interrompere periodicamente le attività lavorative statiche con pochi minuti di leggera attività fisica, come una passeggiata o semplici esercizi di ginnastica come flessioni o piegamenti.
A meno che non vi siano controindicazioni anche tutti i pazienti che sono affetti da patologie neoplastiche dovrebbero dedicare tempo all’attività fisica: di recente un gruppo di ricercatori ha aggiornato le linee guida per i pazienti oncologici sulle colonne della rivista Medicine&Science in Sports&Exercises. Per questi pazienti viene ora suggerita un’attività più blanda con un allenamento aerobico e di resistenza della durata di 30 minuti tre volte a settimana. In questo modo, stando alle evidenze disponibili, si ridurrebbe il rischio di ricadute (le principali evidenze riguardano il tumore al seno, al colon-retto e alla prostata) e si supererebbero meglio gli effetti collaterali della malattia.
Pubblicato su Gazzetta di Parma l’11/01/2023.