Gli errori posturali più comuni.
Tantissime persone soffrono di dolore e rigidità del collo e la cosiddetta “cervicale” è condizione estremamente diffusa in quanto le statistiche dicono che il 60% delle persone ha sofferto di dolore al collo almeno una volta nella vita e che sono circa 15 milioni gli individui che hanno avuto bisogno di cure mediche per questa diffusa patologia.
Il collo è una struttura particolarmente ricca di muscoli, disposti in più strati o fasce e deputati ai movimenti del capo, che possono essere frequentemente sede di contratture in conseguenza di posture scorrette e stress. Le vertebre cervicali hanno inoltre il difficile compito di sostenere il peso del capo che compie migliaia di movimenti nella giornata ed il nome della prima vertebra, “Atlante”, non a caso evoca il titano che nella mitologia greca sorreggeva l’intero mondo sulle proprie spalle.
Nella maggior parte dei casi, la cervicalgia, che può essere acuta o cronica, è dovuta a tensioni, contratture o stiramenti dei muscoli dell’area cervicale o a distorsioni dei legamenti che uniscono le vertebre cervicali mentre, con frequenza minore, il dolore cervicale è la conseguenza di discopatie cervicali, forme di artrite, infezioni, infortuni muscolari o articolari ed altre condizioni come discopatie o ernie discali.
Il più delle volte il dolore cervicale deriva da una sofferenza muscolo-articolare causata da una cattiva postura durante il lavoro o lo studio: mantenere a lungo la testa piegata in avanti per guardare pc o cellulare genera stress e tensione a carico dei muscoli del collo con conseguente infiammazione e dolore. Diversi studi sull’argomento dicono che la flessione del capo (mento che si avvicina allo sterno) di soli 15 gradi raddoppia la pressione sul collo, procurando un maggiore stress.
Anche un atteggiamento posturale scorretto durante il sonno, con la testa che assume un’angolazione anomala o si piega in modo poco naturale, può causare un irrigidimento dei muscoli del collo con conseguenti tensioni e contratture dolorose.
Traumi acuti, come ad esempio il colpo di frusta del rachide cervicale, che comporta un movimento improvviso e violento, prima indietro e subito dopo in avanti del collo, determina un fortissimo stress di muscoli, tendini e legamenti che può portare a contratture muscolari ma anche a conseguenze ben più gravi che si possono verificare anche in ambito sportivo.
Una forte incidenza ha anche l’artrosi del distretto cervicale in cui si verifica una degenerazione della componente cartilaginea delle articolazioni intervertebrali cervicali.
L’artrosi è fra le malattie croniche più comuni nella popolazione ed è la causa di disabilità più frequente nell’anziano. Si calcola che l’artrosi sintomatica colpisca in Italia almeno quattro milioni di soggetti, producendo costi totali intorno ai 6,5 miliardi di euro. Non esiste una causa unica dell’artrosi cervicale: vi è una accertata predisposizione genetica ed influiscono nella genesi della malattia fattori ambientali, soprattutto quelli che agiscono sul carico, quali le sollecitazioni meccaniche, l’obesità, le malformazioni, i traumi ed i microtraumi.
La prevenzione del dolore cervicale si basa su un atteggiamento posturale corretto in tutte le azioni della giornata ed in particolare davanti al pc, dove la testa deve essere ben dritta sulla linea verticale del collo con le orecchie allineate con le spalle, e il monitor a un’altezza tale per cui la prima riga di testo è sulla stessa linea degli occhi. È consigliabile, inoltre, osservare lo schermo limitandosi a muovere gli occhi e non la testa evitando così di cadere nell’errore di flettere il capo.
Anche l’utilizzo dello smartphone induce le persone a flettere la testa (mento che si avvicina allo sterno), nell’atto di guardare lo schermo del telefonino. Per evitare questo gli esperti consigliano di usare il cellulare in modo da mantenerlo all’altezza degli occhi (esattamente come il monitor di un pc) alzando e flettendo il braccio. Durante le telefonate è raccomandato di evitare l’inclinazione del capo e, ancor di più, il posizionamento del telefono nell’incavo del collo.
Quando si dorme la salute del collo dipende dal mantenimento della fisiologica lordosi cervicale, cioè della naturale curva che compie il rachide in questo tratto. Bisogna pertanto evitare di dormire su divani o poltrone e quando si è a letto meglio in posizione supina (a pancia in su) utilizzando un cuscino non troppo alto o ancor meglio un cuscino ortopedico dotato di una depressione nel punto destinato all’appoggio della testa e di un supporto extra nel punto preposto all’appoggio del collo.
Utilissimi gli esercizi di prevenzione in palestra dove andranno evitati invece sovraccarichi dovuti ad esercizi in grado di danneggiare il collo.
Quando la prevenzione, la palestra e il riposo non sono sufficienti, molte sono i presidi terapeutici in grado, dopo una corretta diagnosi clinica e strumentale (radiografia, tac e risonanza magnetica), di migliorare la sintomatologia. Vi sono i farmaci antiinfiammatori e la fisioterapia per le forme più lievi fino ad arrivare alla terapia infiltrativa, all’ozonoterapia e perfino alla chirurgia nelle forme più gravi.
Pubblicato su Gazzetta di Parma il 23 Novembre 2022.